Posted: 15th novembre 2012 by iperscrivo in Senza categoria
 

Introdurre le LIM a scuola

autore Antonio Artiaco (15-11-2012)

 

Per permettere l’utilizzazione delle LIM nella scuola è sicuramente necessario che la strumentazione informatica (connessioni tra: proiettore, computer, superficie interattiva, amplificazione audio, eventuali basette carica penne) sia funzionante e funzionale. Vanno risolti, ad esempio, i piccoli problemi di collegamento, intralci vari, valutazione delle distanze utilizzo di prolunghe, riduttori, mancanza di connettori, spine etc…

Una volta risolti i problemi di connessione, occorre risolvere quelli relativa alla logistica.

 

Utilizzare la LIM in aula presuppone che questa sia già “Attiva”. Diversi docenti lamentano il tempo sprecato all’accensione del PC e collegamento delle varie compontenti, inoltre (aggiungo io) il tempo passa anche in attesa che gli strumenti hardware si avviino, che si avviino i software, che terminano gli aggiornamenti, che si risolvano momentanei disguidi informatici: es: mancato connessione alla rete WiFI, mancato avvio e aggiornamento di un software o blocco dello stesso, etc… Una cosa è certa il tempo dell’avvio può essere impegnato dal docente a fare altro.

 

PROBLEMATICHE DELLA LIM

Naturalmente mentre per i laboratori informatici sono sempre stati previsti sistemi di protezione da vandalismi e furti, per le LIM il discorso si complica. Non è possibile blindare ogni classe, ipotesi improponibile per costi e logistica. Se la scuola ha fondi disponibili è possibile acquistare armadietti in ferro con chiusura a chiave (definibile Box contenitore) per riporre il Computer Portatile o quello fisso, ma certamente questo deterrente non scoraggia chi ha cattive intenzioni. Intanto il Box non è blindato, è fissato al muro ma può essere facilmente divelto e portato via, mentre il proiettore, solitamente agganciato alla staffa a parete, è sempre facilmente smontabile e trafugabile.

Si può affermare anche che l’armadietto non risolve il problema del consolidamento delle connessioni, perché spesso è difficile poter riporre il PC portatile, il trasformatore, la multipresa i telecomandi ed altro ancora insieme a tutta la cavettistica e collegamanenti per di più in posizione scomode per via del poco spazio verticale disponibile nel Box. Sicuramente non si elimina il problema che il docente deve affrontare “Quotidianamente”: quello della gestione di tutta l’attrezzatura informatica riguardante la LIM e in particolare della gestione dei collegamenti e connessioni varie, che a onor del vero, non portano via tanto tempo se gestiti in maniera adeguata, compiti che possono essere affidati agli stessi alunni, che in questo modo si responsabilizzano.

Occorre inoltre aggiungere che i continui allacci e disconnessioni dei cavi e dei connettori e spine varie che realizzano gli allacciamenti tra i diversi componenti della LIM, conducono rapidamente a una rovina delle spine o dei cavi, che presto si rompono.

 

Per permettere quindi un immediato utilizzo della LIM, occorre che la strumentazione sia connessa e disponibile dalla prima all’ultima ora delle attività didattiche.

La LIM va cablata (quando necessario) alla prima ora: il docente della prima ora (che per il CCNL ha l’obbligo di presenziare in classe 5 min. prima del suono della campanella), può benissimo ritirare il computer dai luoghi di custodia, provvedere ai collegamenti e al relativo avvio. Successivamente il docente presente in aula all’ultima ora può provvedere, 5 min prima del suono della campanella, allo spegnimento, scollegamento e ricollocazione del tutto.

E’ impensabile deputare una sola persona allo svolgimento di questi singoli compiti, poiché se occorrono poniamo 5 min per ogni LIM, in una scuola con 12 classi, occorrerebbe 1 ora intera per avviare tutte le macchine e lo stesso discorso varrebbe per la fine delle attività didattiche. Quindi è preferibile e consigliabile che ogni docente, in servizio o alla prima o all’ultima ora,  si assuma l’incarico di montare a smontare l’attrezzatura informatica relativa alla LIM.

 

LE ATTIVITA’ DIDATTICHE

Raggiunto l’obiettivo di facilitare l’utilizzo della LIM evitando, quindi che essa rappresenti un intralcio o una perdita di tempo, i docenti saranno liberi di dedicarsi allo svolgimento delle lezioni e attività con l’ausilio di un valido e adatto strumento informatico.

 

Le attività didattiche con la LIM, vanno però progettate e studiate in precedenza, non è possibile (se non per le prime volte) entrare in classe e improvvisare un utilizzo del nuovo strumento informatico ai fini didattici. Un impiego estemporaneo della LIM può essere utile solo per conoscerla e per una premessa iniziale.

Il docente per questo motivo deve progettare i propri interventi prima di recarsi in aula,  l’utilizzo del nuovo mezzo interattivo e multimediale dovrà essere prevista e integrata nella programmazione del docente.

 

Una volta inserita nella programmazione e strutturate le attività didattiche, il docente potrà iniziare a utilizzare la LIM quale strumento informatico per il proprio insegnamento. L’utilizzo che se ne fa rimane comunque nella sfera di libertà d’insegnamento, ma ciò non esime il docente dal possedere alcune competenze specifiche all’impiego della LIM, competenze sia didattiche: (che utilizzo ne faccio); sia competenze prettamente stumentali (come lo faccio).

 

I benefici che la LIM può apportare alla didattica sono legati a due grandi filoni di utilizzo: il primo che vede la LIM come strumento di presentazione e un secondo quale strumento d’interazione e condivisione.

 

La prima potenzialità, prevede l’utilizzo della LIM quale strumento di presentazione, modalità  di facile realizzazione e più immediata. La LIM viene utilizzata per proiettare presentazioni, per illustrare lezioni, per visionare filmati, il docente la utilizza come utilizzava la lavagna tradizionale, come mezzo di comunicazione e divulgazione del sapere. Il nuovo mezzo informatico, peraltro, propone un sapere veicolato dalla multimedialità e questo permette l’attivazione di molteplici canali comunicativi, oltre quello verbale e testuale. L’esperienza con la nuova lavagna si arricchisce del linguaggio multimediale: video e sonoro, sono media tanto cari ai nuovi alunni digitali. Osservare filmati, navigare le unità didattiche accluse all’espansione digitale al libro di testo, visionare mappe concettuali, esaminare immagini, attivano molteplici interessi e canali di apprendimento.

E’ chiaro come la LIM venga utilizzata come sussidio alla didattica tradizionale, facendolo divenire uno dei mezzi per il trasferimento delle conoscenze. Il compito del docente si limita al reperimento di materiale anche dalla rete, all’utilizzo delle versioni digitali dei libri di testo, alla conversione e realizzazione in presentazioni delle lezioni consuete. In altre parole all’arricchimento della didattica proposta abitualmente.

Per poter utilizzare la LIM secondo questo piano di intervento didattico definibile “tradizionale” occorre possedere capacità e competenze informatiche di “base”. Abilità legate alla produzione informatica personale: (gestire cartelle, file, software etc); all’utilizzo dei software d’ufficio: (scrittura digitale, presentazioni); alle competenze di navigazione e reperimento di informazioni in rete: (browser, motori di ricerca, copia e incolla, ect.). Competenze, in generale, possedute dalla maggior parte dei docenti che utilizza il computer in maniera più che adeguata.

 

Il secondo utilizzo della LIM, invece è quello più complesso e strutturato, che richiede competenze articolate e più specifiche. Naturalmente quest’utilizzo non esclude il primo.

In questo secondo tipo di intervento, le lezioni prevedono che oltre il docente, sia anche l’alunno a “saper” utilizzare la LIM, su percorsi interattivi strutturati.

 

La LIM perde quella strumentalità comunicativa che si instaura tra il docente e il discente, funzionante “solitamente” a senso unico, e diviene strumento didattico e informatico d’apprendimento per i discenti.

 

Il ruolo del docente, quando in classe è accesa la LIM, è quello del Tutor, una figura che accompagna gli allievi in un percorso conoscitivo e di scoperta all’interno di uno specifico progetto educativo stimolando l’utilizzo delle nuove tecnologie. I discenti anche collaborando tra loro, supportati dalla LIM, ricercano la soluzione alle attività didattiche prospettate dal tutor. Il percorso didattico predisposto con la LIM presenta sia la situazione problematica, sia delinea eventuali possibili soluzioni o prospetta proponibili ricerche delle informazioni tramite internet o materiali strutturati allegati. L’interattività della Lavagna digitale diviene fattiva.

La LIM diviene strumento informatico di sostegno alla motivazione, alla strutturazione del pensiero metacognitivo, essa funge d’aiuto al pensiero logico e critico degli alunni.

Gli alunni intraprendono percorsi strutturati dai docenti, dove alla istanza problematica devono proporre la loro soluzione creativa, la LIM potenzialmente permette l’erogazione di feedback e quindi diviene uno strumento di riflessione, di strutturazione e avvio alla formazione permanente.

 

Le competenze che i docenti devono mettere in campo per questo tipo di didattica sono più avanzate, perché prevedono la costruzione e realizzazione di percorsi interattivi individualizzati o individualizzabili. Il fine ultimo è la creazione di attività didattiche nelle quali la ricerca, la costruzione, la ristrutturazione, la scomposizione del sapere deve avvenire ad opera e per mano dei discienti.

Uno strumento particolarmente utile per la realizzazione di dette lezioni e sicuramente il software Editor accluso a ogni LIM. Per il suo fruttuoso utilizzo occorre un iniziale fase di formazione, sia tramite un corso specifico sia con l’applicazione individuale e personale.

Il docente deve impegnarsi innanzitutto a scaricare sul proprio computer il software proprietario della LIM, con le finalità immediate di esercitarsi al suo utilizzo e in seguito per poter realizzare lezioni da casa.

 

L’impegno didattico del docente, almeno inizialmente, in questo modo si intensifica. Il docente deve dedicarsi, oltre alle classiche ore frontali cogli alunni e quelle extracurricolari previste dal  proprio ruolo, anche a quelle ore in più per la realizzazione di nuove attività didattiche interattive proponibili con la LIM. Con l’ausilio del materiale scaricato dalla rete, con quello autoprodotto, con altro materiale condiviso tra i docenti della stessa disciplina o dello stesso anno, il carico lavorativo iniziale può alleggersi. Gli anni successivi si perfezionano e si modificano le unità di apprendimento già strutturate in precedenza alleviando il carico professionale fin qui tracciato.  La strada è comunque delineata.

Mancando al docente un impegno e volontà costanti nel formarsi inizialmente, nell’autoformarsi e impegnandosi in quel percorso di ricerca permanente utilizzando quotidianamente la LIM, è difficile prevedere che il nuovo strumento informatico/tecnologico consenta risultati efficaci ed efficienti, inducendo cambiamenti significativi negli alunni.

 

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